Spazio Meta
Ott 25, 2022

Avete mai sentito parlare di coterapia? Si tratta di un percorso terapeutico, ideato da Carl Whitaker, che viene condiviso con due professionisti che assistono il paziente insieme e in collaborazione. E’ un approccio terapeutico spesso usato per coppie o famiglie, ma può essere altrettanto valido anche sull’individuo. Il lavoro dei due terapeuti è congiunto e in sinergia e mira a un obiettivo comune: questo, a volte, può essere più vantaggioso per il paziente, soprattutto se il paziente è una coppia Vediamo perché in questo primo post dedicato al tema.

Quando la coterapia funziona

Ci sono delle condizioni necessarie perché questo tipo di terapia funzioni al meglio e permetta di raggiungere il benessere necessario per il paziente. 

  1. il livello di collaborazione tra i due terapeuti deve essere, ovviamente, altissimo. Questo vuol dire che la loro relazione non deve essere in alcun modo competitiva ma piuttosto collaborativa, devono integrarsi a vicenda nel percorso terapeutico;
  2. allo stesso modo il livello di comunicazione tra loro deve essere ottimale così come il coordinamento;
  3. i ruoli e le responsabilità dei due terapeuti devono essere chiari e condivisi;
  4. se i due terapeuti non sono della stessa corrente è importante che questo non diventi motivo di limite ma piuttosto di arricchimento.

Come si realizza una coterapia

Ci sono essenzialmente 3 tipologie di coppie possibili e vengono chiamate diadi. Due psicologi, uno psicologo e uno psichiatria, uno psicologo e un famigliare del paziente o collaboratore. La scelta della diade con la quale si procede nel percorso terapeutico dipende dall’entità del disturbo e dall’obiettivo che si vuole raggiungere. 

diade psicologo – psicologo = molto frequente nella terapia familiare o di coppia e per disturbi trattabili senza farmaci complementari (uno dei due partecipanti può essere un tirocinante)

diade psicologo – psichiatra = scelta per i disturbi mentali più gravi che necessitano un trattamento farmacologico. Dunque la terapia sarà sia psicologica che farmacologica: l’uso dei farmaci mira a migliorare i sintomi nella vita di tutti i giorni così che il paziente risponda meglio alla terapia psicologica e viceversa.

diade psicologo – famigliare = spesso scelta nei casi in cui sia importante svolgere determinate attività anche oltre alle sedute, come ad esempio nel trattamento delle fobie o di problematiche infantili o con gli anziani. Il famigliare deve essere formato per poter ricoprire il ruolo di collaboratore e proseguire il trattamento. 

Vantaggi della coterapia

Spesso avere due menti rivolte allo stesso problema e con un obiettivo comune può rendere la terapia molto più vantaggiosa, efficace e, in un certo senso, interessante, sia per il paziente che per i terapeuti stessi. 

Prima di tutto perché il paziente beneficia di un numero di strumenti e risorse più ampio che porta a cambiamenti più profondi e, a volte, più rapidi. Inevitabilmente, avere due terapeuti porta prospettive più ampie e apre le porte a una più vasta gamma di interventi terapeutici, offre l’opportunità di un punto di vista più ampio e fornisce al cliente il doppio delle opzioni.

In secondo luogo, i dati che vengono raccolti durante le sessioni sono maggiori e quindi la diagnosi sarà più completa e dettagliata, soprattutto nelle terapie individuali. Dal punto di vista dei due professionisti, le responsabilità vengono divise così come lo stress e il coinvolgimento personale e eventuali pregiudizi o percezioni fuorvianti del terapeuta possono essere evitati. Il comportamento dei terapeuti viene continuamente bilanciato e modellato. Permette inoltre a un terapeuta di partecipare alla seduta mentre l’altro facilita, coadiuva e osserva.

Nel prossimo post vedremo come affrontiamo la coterapia a Spazio Meta.