Spazio Meta
Feb 19, 2022

Prima di iniziare ad approfondire la rabbia nei bambini e come imparare a gestirla è importante evidenziare quanto sia un’emozione base e quindi con una funzione essenziale: è un’espressione infatti del proprio io e delle proprie volontà, oltre ad essere una reazione più che naturale ad altre emozioni come tristezza o dolore, frustrazione o delusione. Come saranno i genitori o gli adulti preposti a dover imparare a gestire la rabbia del bambino, è decisivo far sì che lui stesso impari a riconoscerla e a gestirla al meglio delle sue potenzialità (legate all’età evolutiva che sta attraversando). E’ importante ricordare che loro stessi sono spaventati da quest’emozione perché legata a un malessere spesso forte e incontrollabile: avere modelli positivi è sicuramente d’aiuto visto che i bambini imparano per imitazione.

Perché i bambini si arrabbiano?

Come tutte le tappe evolutive, anche quella che vede episodi di dimostrazione di rabbia è importante e propedeutica alla crescita. Il pediatra e psicoanalista britannico Donald Winnicott sosteneva che “crescere è di per sé un atto aggressivo” e se si pone questa affermazione in relazione all’origine etimologica della parola aggressione (dal latino adgredior che letteralmente significa “avvicinarsi”) ecco che si dimostra come per i bambini, l’aggressività non sia altro che una modalità comunicativa e di crescita e dunque da valutare in base all’età. Nel primo anno di vita, è una modalità che si attua nel reagire alle frustrazioni ma anche un modo per tracciare dei confini ed esplorare i limiti. Allo scoccare dei due anni, normalmente il bambino impara l’uso del “no”, tappa decisiva per distinguere se stesso dagli altri e affermare la propria volontà. 

Le manifestazioni tipiche di rabbia nei bambini

Durante una crisi di rabbia un bambino può compiere diversi gesti fisici che lo aiutano a sfogare e liberare questa emozione così potente. Grida e urla, pianti, ma anche sugli e calci, o battere i piedi e rotolare sul pavimento sono alcuni dei segnali di una crisi di rabbia. 

5 modi per gestire la rabbia nei bambini

  1. spiegare la rabbia
    I bambini, come accennato sopra, non sono in grado di identificare e riconoscere le loro emozioni, è compito quindi della figura educativa presente aiutarli a comprendere cosa sta succedendo.
  2. descrivere la rabbia
    Solo quando ha capito, allora si può passare alla descrizione dell’emozione che sta provando. Questo serve per le volte successive e per non spaventarsi soprattutto della reazione fisica che la rabbia comporta.

  3. normalizzare la rabbia
    Nello scoprire che tutti, anche gli stessi genitori ad esempio, provano lo stesso sentimento il bambino non avvertirà più la sua emozione come sbagliata.
  4. accogliere la rabbia
    Sapere quindi di cosa si tratta e che è giusto essere arrabbiati in alcuni momenti lo aiuterà ad accettare un’emozione così forte. Diventa decisivo però spiegare quando e quanto possano essere invece errati alcuni atteggiamenti o le sue reazioni se esagerate.
  5. incanalare la rabbia
    La necessità di sfogare quest’emozione con atti fisici però permane ma è possibile convogliare tutta la frustrazione e aggressività verso azioni non violente: una corsa, un disegno per scaricare la tensione, saltare, avere un cuscino della rabbia verso cui scaricarsi 

Nel caso però le difficoltà rimanessero è importante rivolgersi a uno psicologo per una consulenza e un’analisi più personale e mirata della situazione.