Spazio Meta
Set 23, 2021

Quella sensazione di preoccupazione e disagio se pensiamo a qualcosa che sta per succedere nel nostro futuro, più o meno lontano: si tratta della cosiddetta ansia anticipatoria e sebbene appartenga alla famiglia dei disturbi d’ansia, non è sempre detto che sia qualcosa di negativo. Fintanto che questa forma di paura non ha effetto sul quotidiano, ad esempio facendo in modo che l’individuo crei dei limiti alle sue azioni, allora può essere considerata naturale e in alcuni casi anche preventiva. Visto che chiunque l’ha provata almeno una volta nella vita, scopriamo meglio cos’è e come si tratta l’ansia anticipatoria.

Cos’è l’ansia anticipatoria?

Al solo pensiero di dover affrontare una situazione considerata rischiosa o spiacevole ecco che scatta l’ansia anticipatoria, che porta l’individuo a pensare possibili scenari catastrofici e irrimediabili. Se quest’ansia non viene trattata correttamente e diventa cronica può addirittura portare al completo rifiuto proprio di questi eventi che possono andare dal più semplice lasciare casa propria per un viaggio, andare a fare la spesa o prendere i mezzi pubblici. 

I sintomi dell’ansia anticipatoria

Siccome si trova alla base di tutti quegli atteggiamenti che portano al rifiuto del contatto con l’esterno e a comportamenti di evitamento, come l’agorafobia o il suo contrario, l’ansia anticipatoria ha purtroppo moltissime ripercussioni nella vita di tutti i giorni. A soffrirne maggiormente sono quelle persone che vorrebbero avere il controllo assoluto degli eventi e che temono tutto ciò che è sconosciuto o incerto.

Ecco i sintomi fisici e mentali per individuarla:

  • tensione e dolori muscolari
  • sudorazione eccessiva
  • nodo alla gola
  • tremori
  • intorpidimento
  • battito accelerato
  • stanchezza e affaticamento
  • mal di testa e altri disturbi psicosomatici
  • mancanza di appetito
  • disturbi del sonno
  • difficoltà di concentrazione e di prendere decisioni
  • ruminazione del pensiero
  • evitamento della situazione temuta
  • confusione
  • perdita di speranza
  • paura di perdere il controllo
  • irritabilità
  • sensazione di allerta continua
  • preoccupazione
  • isolamento sociale

Perché (e quando) l’ansia anticipatoria può essere funzionale

Come scritto in apertura però, analizzare una situazione futura con la classica domanda “cosa succede se” può giocare a favore dell’individuo. Come abbiamo visto in altri articoli infatti, il sentimento della paura è assolutamente naturale e funzionale a prevenire eventuali rischi, voleva dire essere vigili e pronti a reagire qualora necessario. Per questo, l’ansia anticipatoria potrebbe essere intesa come forma di difesa funzionale alla sopravvivenza in un ambiente ostile. Importante però è rendersi conto che ai “se” nessuno è capace di rispondere con certezza, e che dunque si può essere padroni di una situazione solo fino a un dato livello. Questo è il primo passo per tenere a bada l’ansia anticipatoria nel caso cresca troppo.

Come (e quando) combattere l’ansia anticipatoria

Prima che diventi cronica e che quindi richieda il supporto professionale di uno psicoterapeuta, l’ansia anticipatoria può essere gestita e combattuta con semplici accortezze e atteggiamenti da inserire nella vita di tutti i giorni. Primo fra tutti, rimanere con la mente aperta e flessibile, pronti ad accogliere i cambiamenti e gli imprevisti che inevitabilmente la vita propone a qualsiasi individuo. Secondo poi, praticare meditazione o momenti di mindfulness per rimanere sempre ben ancora al presente, al qui e ora, ed evitare così di farsi travolgere da un futuro che (tanto) non possiamo prevedere. Infine, praticare sport che aumenta endorfine, permette di dormire meglio e quindi di vivere una vita più equilibrata e sana.