Spazio Meta
Mag 18, 2021

L’infanzia, o più in generale l’età evolutiva, è un periodo fondamentale nella crescita di un individuo perché è il momento nel quale si forma la personalità di ciascuno di noi. E’ una tappa delicata che può richiedere un supporto esterno, ossia oltre al nucleo famigliare, una guida che aiuti bambino e genitori a trovare il modo di comunicare in maniera produttiva e sicura al fine di crescere il nuovo piccolo individuo in un ambiente ottimale. 

Cosa fa lo psicologo infantile

Lo psicologo dell’età evolutiva è un professionista, laureato in psicologia e specializzato in problematiche legate ai bambini. Lo studio dei processi psicologici legati esplicitamente alletà evolutiva è piuttosto recente. Il primo a ipotizzare che esistano diverse fasi di crescita psicologica e che dunque i bambini usino diversi parametri rispetto agli adulti è stato lo psicologo svizzero Jean Piaget negli anni ’20 del 900.

In particolar modo, lo psicologo infantile si può occupare di:

  • Sviluppo fisico: la crescita dellindividuo e lo sviluppo fino alletà adulta
  • Sviluppo cognitivo: lo sviluppo di capacità mentali, come capacità motorie, linguaggio e problem solving
  • Sviluppo emotivo: il lavoro sulle emozioni e sulle reazioni a situazioni diverse
  • Sviluppo sociale: il modo in cui un individuo sviluppa relazioni interpersonali

Di qualsiasi sviluppo si occupi, lo psicologo dell’infanzia chiede un colloquio con i genitori in modo da conoscerli e iniziare una prima fase di dialogo con loro per capire meglio le problematiche e le preoccupazioni presenti. Solo dopo seguono alcuni incontri con il bambino e la somministrazione di test così da poter fornire una valutazione. La collaborazione con i genitori è essenziale e continua per tutta la terapia. 

Quando andare da uno psicologo per bambini

Durante letà evolutiva, i disagi che i bambini manifestano possono essere di natura diversa e non sempre è facile per un genitore valutare la situazione in maniera lucida e oggettiva. Ecco allora che può arrivare in aiuto la psicologia infantile. Spesso alcuni comportamenti sono sintomi di un disagio più profondo e un occhio esterno e professionale potrebbe essere la risposta migliore per superarli. Iperattività, ansia, o forme di depressione, oppositività o trasgressione nei confronti dei genitori o di altre figure educative, disturbi del sonno o dell’alimentazione, difficoltà scolastiche o difficoltà nel separarsi dai genitori o da oggetti, come anche sintomi regressivi sono solo alcuni esempi che potrebbero richiedere il consulto con uno psicologo infantile. 

Come dire ad un bambino che deve andare dallo psicologo

Anche se potrebbe non essere facile, essere sinceri e onesti risulta fondamentale, così come spiegare al bambino che lo psicologo è un dottore che lo può aiutare ad essere meno triste o arrabbiato o ansioso. Non deve risultare come una punizione quindi va evitata la comunicazione in momenti di tensione, ma va invece introdotto il discorso in momenti di tranquillità famigliare spiegando le ragioni ed essendo pronti a rispondere ad ogni domanda del bambino. Sarà poi lo stesso psicologo a creare quel rapporto di fiducia che sta alla base di ogni rapporto terapeutico.

Spesso, anche ammettere che il proprio figlio abbia bisogno di un intervento psicologico può non essere facile. Nella maggior parte dei casi sono infatti altre persone, come le maestre o il pediatria, a proporre un percorso con uno psicoterapeuta infantile. Parlarne prima di tutto con il pediatra che segue già il bambino è la scelta migliore perché il medico sarà in grado di valutare se si tratti di una problematica organica piuttosto che emotiva ma temporanea oppure di un disagio più profondo.