
Avete mai sentito parlare di coterapia? Si tratta di un percorso terapeutico, ideato da Carl Whitaker, che viene condiviso con due professionisti che assistono il paziente insieme e in collaborazione. E’ un approccio terapeutico spesso usato per coppie o famiglie, ma può essere altrettanto valido anche sull’individuo. Il lavoro dei due terapeuti è congiunto e in sinergia e mira a un obiettivo comune: questo, a volte, può essere più vantaggioso per il paziente, soprattutto se il paziente è una coppia. Vediamo perché in questo primo post dedicato al tema.
Quando la coterapia funziona
Ci sono delle condizioni necessarie perché questo tipo di terapia funzioni al meglio e permetta di raggiungere il benessere necessario per il paziente.
- il livello di collaborazione tra i due terapeuti deve essere, ovviamente, altissimo. Questo vuol dire che la loro relazione non deve essere in alcun modo competitiva ma piuttosto collaborativa, devono integrarsi a vicenda nel percorso terapeutico;
- allo stesso modo il livello di comunicazione tra loro deve essere ottimale così come il coordinamento;
- i ruoli e le responsabilità dei due terapeuti devono essere chiari e condivisi;
- se i due terapeuti non sono della stessa corrente è importante che questo non diventi motivo di limite ma piuttosto di arricchimento.
Come si realizza una coterapia
Ci sono essenzialmente 3 tipologie di coppie possibili e vengono chiamate diadi. Due psicologi, uno psicologo e uno psichiatria, uno psicologo e un famigliare del paziente o collaboratore. La scelta della diade con la quale si procede nel percorso terapeutico dipende dall’entità del disturbo e dall’obiettivo che si vuole raggiungere.
diade psicologo – psicologo = molto frequente nella terapia familiare o di coppia e per disturbi trattabili senza farmaci complementari (uno dei due partecipanti può essere un tirocinante)
diade psicologo – psichiatra = scelta per i disturbi mentali più gravi che necessitano un trattamento farmacologico. Dunque la terapia sarà sia psicologica che farmacologica: l’uso dei farmaci mira a migliorare i sintomi nella vita di tutti i giorni così che il paziente risponda meglio alla terapia psicologica e viceversa.
diade psicologo – famigliare = spesso scelta nei casi in cui sia importante svolgere determinate attività anche oltre alle sedute, come ad esempio nel trattamento delle fobie o di problematiche infantili o con gli anziani. Il famigliare deve essere formato per poter ricoprire il ruolo di collaboratore e proseguire il trattamento.
Vantaggi della coterapia
Spesso avere due menti rivolte allo stesso problema e con un obiettivo comune può rendere la terapia molto più vantaggiosa, efficace e, in un certo senso, interessante, sia per il paziente che per i terapeuti stessi.
Prima di tutto perché il paziente beneficia di un numero di strumenti e risorse più ampio che porta a cambiamenti più profondi e, a volte, più rapidi. Inevitabilmente, avere due terapeuti porta prospettive più ampie e apre le porte a una più vasta gamma di interventi terapeutici, offre l’opportunità di un punto di vista più ampio e fornisce al cliente il doppio delle opzioni.
In secondo luogo, i dati che vengono raccolti durante le sessioni sono maggiori e quindi la diagnosi sarà più completa e dettagliata, soprattutto nelle terapie individuali. Dal punto di vista dei due professionisti, le responsabilità vengono divise così come lo stress e il coinvolgimento personale e eventuali pregiudizi o percezioni fuorvianti del terapeuta possono essere evitati. Il comportamento dei terapeuti viene continuamente bilanciato e modellato. Permette inoltre a un terapeuta di partecipare alla seduta mentre l’altro facilita, coadiuva e osserva.
Nel prossimo post vedremo come affrontiamo la coterapia a Spazio Meta.
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