Spazio Meta
Nov 15, 2021

Lo show di Netflix, Squid Game, breve serie televisiva di 9 episodi originaria della Corea del Sud, è ormai un enorme successo che ha già superato i 100 milioni di visualizzazioni durante il suo primo mese sulla piattaforma americana. La trama è tanto semplice quanto allarmante: un gruppo di persone indebitate compete per soldi giocando a giochi per bambini, come Un, Due, Tre, Stella. Chi perde viene eliminato dal gioco, cioè viene giustiziato. 

Fenomeno Squid Game

Sebbene vietato ai minori di 14 anni, purtroppo alcuni degli spezzoni più violenti della serie sono su Youtube e dunque raggiungibili da chiunque: questo sta comportando un pericoloso fenomeno di emulazione da parte dei più piccoli e degli adolescenti con episodi che sfociano nella violenza. Il processo mentale che avviene è tristemente piuttosto semplice: l’elevata esposizione alla violenza, soprattutto se estrema e ripetitiva, porta ad un aumento della violenza e dell’aggressività nei bambini, e alla potenzialità di traumi e all’aumento dell’ansia. 

Necessità di emulazione negli adolescenti

Il periodo evolutivo dell’adolescenza è spesso caratterizzato da una forte emotività e carica pulsionale, oltre a una attiva curiosità nello scoprire il mondo e una spinta a sfidare,  soprattutto le figure genitoriali, e a correre rischi. La mente di un adolescente è ancora molto suggestionabile, come quella di un bambino, dunque è ancora difficile per lui/lei distinguere analiticamente una situazione positiva da una negativa: d’altronde sono anni in cui l’identità è in via di definizione e può essere minata da agenti esterni. Per questo motivo, spesso, un adolescente si comporta per emulazione: che sia di un suo coetaneo, oppure di un adulto, le figure che vengono scelte come esempi sono quelle che primeggiano, quelle di conseguenza più forti e affermate delle altre. 

Cosa possono fare i genitori?

Cogliere questa situazione come un’opportunità per trattare il tema della violenza e spiegare ai propri figli l’importanza di trattare i coetanei con gentilezza. Il dialogo è come sempre fondamentale, dunque parlarne apertamente per conoscere il pensiero dei propri figli a riguardo e spiegare i rischi che si possono correre nel vedere scene così forti emotivamente. E’ importante, soprattutto con gli adolescenti, anticipare la curiosità che potrebbe nascere per affrontare il tema insieme e non lasciarlo da solo nel farlo, magari per una ricerca di accettazione nel suo gruppo di coetanei. In generale, a seconda dell’età, evitare la censura assoluta di contenuti violenti, ma piuttosto aprire una conversazione a riguardo.